Nell'ultimo periodo per varie ragioni lavorative sono alle prese con notizie ed informazioni relative alla trasformazione del mondo della salute mentale innescata dalla rivoluzione digitale e accelerata dal covid.
E' di pochi giorni fa la notizia del bonus psicologo approvato e reso operativo mostrando un interesse insolito per l'italia su questo aspetto della salute, ma non è di questo che vi voglio parlare.
Bensì dell'impressionante ascesa di una startup italiana conosciuta come Unobravo dal 2019 ad oggi. La notizia interessante è che la stessa ha ricevuto 17 milioni di euro di finanziamento da parte di Insight Partners.
"Italian therapist platform Unobravo has raised a €17m Series A as it looks to grow its product offering and expand internationally. The round was led by US VC heavyweight Insight Partners."
Insight Partners è una società americana di venture capital e private equity con sede a New York City. L'azienda investe in tecnologie in fase di crescita, software e attività commerciali su Internet.
Non è il primo finanziamento raccolto da Unobravo ma la cifra e l'investitore fanno dedurre che è in atto un cambiamento epocale all'interno dello scenario della dislocazione del servizio psicologico/terapeutico nel panorama italiano.
In realtà Unobravo non è per nulla uno bravo, ma è una molteplicità di sistemi e professionisti che potrebbero a breve stravolgere il mercato italiano delle terapie online, se già non è stato raggiunto questo risultato.
Sicuramente possiamo dire che "una brava" è stata la sua fondatrice Danila De Stefano meritevole di aver creduto in questo progetto a discapito dei concorrenti e di una panorama legato al mondo della psicologia non certo all'avanguardia.
DATI
Ma guardiamo ancora alcuni dati che possono chiarire anche ai più scettici il panorama della situazione. 2000 professionisti collaborano con questa piattaforma online che ha il merito attraverso un algoritmo di convogliare le richieste al più adatto dei professionisti attraverso una piattaforma proprietaria in cui la terapia online viene svolta, i professionisti naturalmente non sono assunti da Unobravo ma lavorano attraverso un contratto credo di collaborazione libera, che potremmo paragonare in maniera poco elegante al rapporto che c'è tra Uber e i suoi Autisti.
In definitiva Unobravo si occupa di unire una domanda esplicita di supporto psicologico ad un terapeuta, se vi chiede la grandezza di questa domanda quale potrebbe essere, la risposta è in 1.2 milioni di visite nel mese di giugno per questo sito fonte--> https://www.similarweb.com/it/website/unobravo.com/#traffic
Potrete intuire che non si può certo parlare di uno scherzo, considerando anche che viene comunicato che sono state erogate 500000 ore di sedute psicologiche tramite questa piattaforma con 40000 pazienti.
CIFRE
Volendo parlare di cifre considerando un periodo di tre anni dalla fonazione di questo servizio possiamo asserire in basi ai dati forniti che la società Unobravo potrebbe aver generato 30 milioni di euro di fatturato in tre anni. di cui immagino almeno 80% negli ultimi 6 mesi pari a 24 milioni di euro. Calcolano il costo della tariffa a 60 euro e il numero di visite dichiarate.
Il fatturato sarà poi da distribuire ai professionisti a seconda dell'accordo che la stessa società ha stipulato con essi, ma sono informazioni a cui non ho accesso direttamente e non credo cambi la natura di questo articolo, l'importante è constatare il volume della società.
THE DARK SIDE OF THE SERP
L'altra faccia della luna/serp sono i portali di aggregazione di psicologia per offrire visibilità sul territorio ai professionisti come guidapsicologi.it che sviluppano visite mensili per 784000 pagine viste al mese ed il modello di business si basa sulla visibilità del professionista attraverso ricerche locali sui motori di ricerca e all'interno del proprio portale in cambio di un contributo economico da parte del professionista solitamente annuale spalmato in tariffe mensili.
Ora questi portali funziona da hub per la ricerca e tentano di prendersi la parte più consistente della ricerca organica e delle sponsorizzate du Google, lasciando poco spazio al professionista locale che cerca visibilità sul web.
Provate a fare una ricerca come "psicologo Torino" ad esempio su google e vi rendere conto che:
- il 50% delle adv è occupato da portali
- le prime tre posizione organiche sono occupate da portali
- 5 posizione su 10 sono occupate da portali
- Si salva il pacchetto locale con le mappe
Fine delle premesse
Consolidate queste premesse, che spero possano mettere in luce alcuni dati, anche se a dire il vero piuttosto grossolani, mi sorgono due domande:
- quale sarà il futuro del professionista singolo con il suo studio privato in una media città italiana?
- cosa succederà all'erogazione delle sedute di psicologia o psicoterapia?
Possiamo già asserire che grazie al covid la psicoterapia online attraverso sistemi di videoconferenza è ampliamente sdoganata, inoltre esiste una notevole ricerca di professionisti tramite la rete per sedute online ed in presenza.
Aggiungiamo a questo scenario la nascita delle digital therapeutic che sono applicazioni o sistemi informatici testati e validati per ottenere effetti terapeutici con o senza integrazioni di farmaci all'interno del sistema Salute non necessariamente legato alla branchi della salute mentale.
Constatiamo che da quando mi sono proposto come consulente di marketing per la categoria psicologici esisteva una certa resistenza ad esporsi online!
Per assurto circa 10 anni orsono mettere la foto del professionista sulla pagina del chi siamo su proprio sito web era già una cosa malvista da molti professionisti, scrivere sul sito del professionista che poteva creare dei benefici rapidi al paziente era deontologicamente sbagliato e solo qualche anno prima era vietato promuoversi sulla rete con una certa resistenza degli stessi ordini regionali.
E' vero che sono passati diversi anni ma direi che lo scenario è completamente cambiato. E' cambiato la predisposizione del professionista e degli stessi utenti.
Changing
Visti i dati e le premesse e il cambio di scenario, l'utenza è più predisposta a richiedere un supporto psicologico in generale e la possibilità di fare terapia online è molto più comodo per l'utenza e anche per il terapeuta.
Il paziente può attraverso una terapia online avere i seguenti vantaggi:
- risparmiare tempo
- non deve esporsi fisicamente
- può accedere indipendentemente dal luogo
- solitamente ha una tariffa inferiore rispetto ad un terapeuta in presenza
- una presunta privacy maggiore
Immaginiamo quante frizioni si possono levare nella decisione del primo appuntamento tra una sede fisica e una terapia online all'interno di un portale come Unobravo.
Potremmo fare l'analogia tra l'acquisto su Amazon e andare in centro ad acquistare un bene, in termine di risparmio di energia vince di gran lunga il colosso del commercio elettronico Americano.
Comodità nella fase di scelta
Nello stessa maniera l'esperienza di inizio della terapia su Unobravo è molto più snella di una qualsiasi procedura che richiede chiamare un professionista della propria città, dopo averlo naturalmente selezionato il professionista online o attraverso la richiesta ad un amico, normalmente non riceveremo una risposta immediata in quanto se è un professionista bravo sarà pieno di pazienti e non risponderà immediatamente all'email o alla telefonata, combaciare le agende richiede tempo, prendere solitamente un appuntamento per la settimana seguente, spostarsi avanti e indietro dal professionista, pagare il professionista etc etc
Nel sistema online come quello di Unobravo dopo una veloce preregistrazione online e dopo aver lasciato alcuni dati il sistema ci metterà in contatto con un professionista che comodamente dal nostro desktop o sistema mobile ci permetterà di pianificare un appuntamento gratuito per iniziare la terapia.
Nella Fase iniziale dovremo lasciare il nome l'email e l'età e rispondere ad una veloce carrellata di domande e saremo poi attraverso un algoritmo messi in contatto con il nostro terapeuta che via email che ci fornirà poi i dettagli per il primo appuntamento. Decisamente molto più comodo e veloce. La descrizione del processo è naturalmente sommaria ma dal nostro punto di vista l'analogia con Amazon è molto pertinente anche nella seconda fase che presuppone l'inizio effettivo delle sedute.
In sintesi è molto più comodo fare una terapia online e per molti versi molto più anonimo senza nessuna esposizione fisica, lo è ancora di più all'interno di un portale che si occupa solo di quello aggiungono che è anche solitamente più conveniente rispetto ad una seduta in presenza.
HUB di psicologia
l'utente che non intercetta Unobravo e effettua ricerche online può statisticamente essere attratto dai portali di psicologici, quanto attratto? basandoci sul puro intuito e sui dati della sera di torino oserei dire un 70% del traffico di ricerca per professioniste finisce su questi portali e da lì compie una scelta all'interno della piattaforma lasciando un 30% di traffico ai siti dei professionisti locali.
Anche facendo rientrare unobravo all'interno della categoria HUB il traffico per i professionisti locali su ricerche dirette in google rimarrebbe limitato ad un 1/3 scarso.
Ben Inteso i professionisti all'interno degli hub sono sempre gli stessi che magari si promuovo sulla rete con un sito locale e quindi quello che cambia è il fatto che debbano alimentare un portale verticale dedicato agli psicologi per apparire o sviluppare una strategia alternativa.
Il professionista che si promuove sulla rete
Per il professionista che si vuol promuovere sulla rete diventa sempre più difficile l'attività di marketing online, sempre più costosa e la necessità di aggregarsi ad uno di questi sistemi, in cui una parte del proprio fatturato viene eroso da un lato dalle percentuali sulla prestazione e dell'altro sul fee per apparire all'interno dell HUB, sempre più necessario sopratutto se si inizia la libera professione e ci si inserisce nel libero mercato senza mezzi e competenze di autoproduzione. Il professionista invece che lavora da anni con successo ed ha un giro di clienti già consolidato potrà contare sul caro e vecchio passa parola che è il punto di arrivo per molti professionisti locali.
Escludendo i pochi eroi delle attività di marketing online che ho intervistato nel mio podcast lo psicologo al tempo di google e quegli psicologi che riescono attraverso professionisti di alto livello a promuoversi sulla rete o attraverso capacità personali ad esporsi sui social, vedo il cerchio della promozione sulla rete per i nuovi professionisti della salute mentale sempre più complesso, caro e impegnativo.
E questa è in definitiva la mia risposta alla prima domanda; il professionista locale farà sempre più fatica a lottare con gli HUB e i sistemi organizzati online come Unobravo. Sarà costretto sempre di più a cedere una parte del suo fatturato ad uno od ad entrambi i sistemi per potersi grandiosi il giusto afflusso di pazienti. Dico ciò senza nessuna forma di negatività nei confronti dei due sistemi ma come mero atto di constatazione.
Aggiungo anche che ci saranno pochi big player del settore a spartirsi la maggiorparte del mercato delle sedute online, massimo tre per ogni segmento che si aggiudicheranno l'80% del traffico/fatturato
Erogazioni prestazioni di sedute di psicoterapia
Dal mio punto di vista molte delle prestazioni in presenza si sposteranno online, più comodo più conveniente più facile più adatto alle esigenze di una vita moderna sopratutto nelle grandi metropoli italiane.
Ciò alimentare il successo dei due sistemi visti precedentemente gli Hub e i portali di psicologia online come Unobravo.
DATA DRIVEN
All'interno di questo scenario se gli HUB continueranno ad esercitare una certa dose di influenza che si avvantaggerà con il passare del tempo saranno i sistemi dedicati come Unobravo che potremmo disporre di un enorme quantità di dati sui propri utenti: pazienti e psicologi che potranno naturalmente sfruttare per migliorare il servizio in termini di qualità e capacità di dipendere alle esigenze dei nuovi e possibili pazienti.
Banalmente
Immaginiamo di avere anche solo in forma anonima i dati di successo o insuccesso delle sedute all'interno del nostro portale, potremo senza violare nessuna forma di privacy educare il nostro algoritmo per un matching più efficace, più utile all'utenza ed ai professionisti che lavorano all'interno del nostro portale.
Oppure quali sono i tipi di richieste legate ai nostri utenti online può indicarci la strada per una campagna di marketing di successo.
Insomma avere a disposizione in una forma che non conosco, immaginavo estremamente rispettosa della privacy del cliente e seguendo la forma più deontologicamente professionale, dati di 2000 professionista che svolgono attività clinica all'interno del nostro portale può permettere al possessore dei dati un vantaggio competitivo e uno studio scientifico di alto livello, che lo avvantaggia sia rispetto al singolo professionista locale sia ristemmo agli hub di psicologia.
Conclusione
Esisterà sempre uno spazio per il professionista singolo, ma questo spazio con il tempo sarà sempre più limitato e immagino un futuro prossimo in cui società come Unobravo che fortunatamente sono Italiane crescere e prendere fette di mercato sempre più cospicue.
La crescita non sarà dal mio punto di vista solo economico ma anche legate alla capacità di usare i dati anche a fine di ricerca.
Queste o altre realtà svilupperanno poi all'interno o all'esterno delle piattaforme digital therapeutic in grado di prendersi cura si determinati aspetti delle terapie in assenza dei professionisti.
I dati dovrebbero orientare questi portali a seguire forme di terapia sempre più scientificamente orientate e replicabili.
Nella speranza di aver chiarito alcuni aspetti del cambiamento in atto in questo contesto di mercato della salute vi invito a commentare e fornire il vostro punto di vista.